Ogni giorno può essere il sabato del villaggio.
Quell'attesa felice che si interrompe per poi riprendere, senza scadenza e senza data, quel viaggio nel limbo, forse paradiso o forse inferno, quel lasciare tutto sospeso.
La migliore delle decisioni? La peggiore?
Di sicuro la più piacevole illusione di fantasticare ciò che si vuole anche se ciò che si vuole non è.
Rimanere sospesi nel vuoto potrà essere la testa dello struzzo che sprofonda nella sabbia o può essere un pesce che nuota nel cielo. L'impossibile esiste perché esiste il limite di sconfinare, di oltrepassare quella soglia, quel portone di un materiale sconosciuto in natura senza serratura.
È come l'anello di Tolkien, la sua chiave, è come una battaglia tra un dirigibile ed un sottomarino. Nè vincitori nè vinti, solo volare o immergersi senza finire mai.